Delma

Delma è piccola, avrà 2 anni o giù di lì, e da qualche giorno è nel piccolo ambulatorio accanto all'orfanotrofio. Stasera prendiamo la torcia e ci avviamo nel buio, per andarla a trovare.

L'ambulatorio è talmente piccolo che c'è solo Delma, insieme ad una curatrice. E' completamente buio, c'è solo una fiochissima lampada a petrolio che lascia intravedere una distesa di letti vuoti. Delma è nuda per terra sulla stuoia mentre la curatrice la imbocca con un pappone bianco, con immensa gioia delle molte formiche giganti che corrono eccitate sul pavimento...

Qual'è il problema di Delma?”

E' che lei mangia la terra. Le piace proprio. Gioca per terra e nel frattempo la raccoglie e se la mangia. Il che ovviamente vuol dire che è sempre piena di vermi fino ai capelli. Una piccola pancia gonfia da scoppiare e piena di rumore.

La curatrice finisce di imboccarla e la piazza su un logoro vasino blu. Lei, diligente e ferma, se ne sta lì nuda sul vasino, con quell'epopea di borbottii che le nasce nella pancia. E ti guarda, seria. Infinitamente seria. Una sorta di tristezza rassegnata, calma e lucida.

Una volta finito il suo sforzo, ci pieghiamo alle incitazioni della suora e con falsa nonchalance ci affacciamo oltre il bordo del vasino per dare un'occhiatina... Non esattamente un bello spettacolo direi. Delma ha prodotto solo una gran massa semiliquida di vermetti bianchi.

Ora il massimo che si possa fare è pulirla, ma ovviamente di acqua corrente neanche a parlarne... La curatrice prende due o tre manciate di acqua da una bacinella che servirà ancora per chissà quante altre cose e la sciacqua un po' alla meno peggio, così senza sapone e via... Buonanotte Delma.

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