Fortunate

Fortunate ha un anno, è congolese, è stato trovato abbandonato nella boscaglia, vicino ad un villaggio poverissimo, al confine con l'Uganda. Oggi parte con noi per l'orfanotrofio di Moyo, dopo aver ricevuto due settimane di cure e di cibo ad Arua.

Si vede che ha patito la fame, Fortunate (lo hanno chiamato così). Dicono che quando lo hanno raccolto e gli hanno offerto del cibo ci si sia letteralmente avventato sopra, ingozzandosi a due mani, voracemente. E tuttora, dopo 2 settimane, non smette mai di mangiare.

Durante il viaggio è seduto accanto a me, in braccio alla ragazza che lo ha accudito in queste settimane e che resterà con noi a Moyo per qualche giorno, finché Fortunate non si sarà inserito nel nuovo ambiente.

Lui è bellissimo, due occhi enormi, ciglia chilometriche, sguardo saggio.

Durante tutto il viaggio, mangia. Tiene entrambe le mani piene di cibo, banana da una parte e chapati dall'altra. Prima ancora di aver finito quello che ha in una mano mi chiede un altro pezzo di chapati. E ancora, e ancora. Ogni tanto si addormenta, ma senza mai smettere di stringere la sua banana. Non la molla, niente da fare.

Poi si sveglia e, appena aperti gli occhi, fa un leggero mugolio, indica le banane, vuole toccarle... Appena un attimo, come per essere sicuro che siano ancora lì. Poi si riaddormenta.

E Fortunate non vuole essere lasciato. Non puoi sederti, o peggio ancora metterlo per terra. Appena lo lasci comincia a piangere disperato, come pensasse: “No, ragazzi, non ci cascherò una seconda volta.... Adesso non mi faccio più fregare!”.

Gli hanno messo addosso vestiti che gli stanno almeno 2 volte e mezzo. E lui se ne sta lì placido, nei suoi vestiti troppo grandi, nella sua fame vorace e nella sua pesante solitudine. Placido e sereno per tutto il viaggio: 3 ore di caldo appiccicoso, di polvere e sudore, di mucche e buche e rumore, pigiati in 6 dentro un piccolo pick-up (con altri due uomini seduti nel cassone posteriore, già completamente ricoperti di polvere rossa...).

Io, la persona adulta, vorrei mettermi a piangere perché da tre ore non riesco a spostare neanche un piede..... Lui invece, semplicemente, dorme e mangia. Niente pipì, niente cacca, niente pianto, niente noia lamentosa. Niente di niente.

Appena arrivati all'orfanotrofio lo fanno mangiare (di nuovo!). Poi lo mettono fuori, nudo e libero, nella terra polverosa. Sta imparando a camminare, ed è buffo vederlo muovere. Si sposta con le gambe dritte, ma appoggiandosi sulle nocche delle mani, come farebbe un piccolo scimpanzé. E ride tantissimo...

Questo piccolo ometto saggio sembra addirittura capace di essere felice.

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