Cristianità

Pensavo che la mia avversione per preti, suore e gente di chiesa in genere fosse un qualcosa di solido, definito e immutabile.
Mi sbagliavo. O meglio, sono costretta ad ammettere che ci sono delle eccezioni...
In Africa anche essere un prete o una suora è un'altra cosa. Sono sopraffatta dalla grandezza di queste persone, dalla loro dedizione, dalla loro forza. Non ho mai conosciuto tanta “gente di chiesa” come nelle ultime settimane e non smetto di stupirmi ogni giorno.
Certamente non sto rivedendo le mie posizioni, ci mancherebbe. No, non ho trovato la Fede... eheh. Solo che non posso fare a meno di ammirare sempre di più queste rocce solide di generosità, che dedicano la loro esistenza alla gente, alla comunità, alla vita degli altri. Quanto è lontano dal nostro, il loro concetto di “Cristianità”....
E' ovvio, non sono TUTTI così, ci sono anche gli opportunisti, quelli che cercano di sfruttare la propria posizione solo per fare una vita migliore di tutti gli altri, quelli che perseguono solo obiettivi personali, di profitto o di interesse. Ma ci sono padre George, sister Maureen e tantissimi altri, a spostare l'ago della bilancia.
E, paradossalmente, più passa il tempo e più mi accorgo che sto sviluppando un odio profondo, viscerale, per il Vaticano e per la nostra Chiesa.
Qui a Moyo abbiamo conosciuto Father Perino, vicario dei distretti di Moyo e Adjumane, prima persona davvero “illuminata” che mi è capitato di incontrare. Uno sguardo intelligente e penetrante, indagatore, dietro un paio di occhiali da professore; un viso d'ebano incorniciato da capelli bianchissimi.
E' stato professore di teologia a Kampala, la capitale, e ha vissuto più di 10 anni in Italia. Parla italiano! Il suo “ufficio” è una piccola stanzetta ombrosa e fresca, letteralmente sommersa da centinaia di libri (libri! Incredibile, non avevo ancora visto praticamente un solo libro nelle case ugandesi. Erano nascosti tutti qui dentro....).
Restiamo a parlare con lui a lungo, ci sommerge di informazioni, aneddoti, battute, fotografie, sfoggi di cultura; sembra che stia dando finalmente libero sfogo a quella intrattenibile voglia di parlare italiano che a quanto pare premeva sotto le sue corde vocali da ormai troppi anni...
La sua lucidità e la sua obiettività sono disarmanti, dopo quello a cui ormai siamo abituate. Noi, ingenue, gli abbiamo proposto di fare una richiesta al Vaticano per la ristrutturazione degli edifici delle suore, che stanno cadendo a pezzi. Lui sorride mestamente tra i baffi: le richieste sono state innumerevoli. Al Vaticano, ad amici preti italiani, a piccole comunità cattoliche del norditalia.....Niente e nessuno. Silenzio. Da Roma non arriva nessun tipo di aiuto, né per le suore né per i bambini. La Chiesa se ne frega completamente. Si imbelletta di quei pochissimi progetti portati avanti da preti missionari italiani e se ne frega delle migliaia di preti locali, africani, che si dedicano alla loro gente ogni santo giorno, in nome di quella stessa “fede” che dovrebbe accomunare tutti gli uomini di chiesa. No, è evidente che non sono tutti uguali.... qualcuno è “più uguale” di altri.
Penso alle nostre chiese italiane, ai beni immobili, agli oggetti preziosi, ai milioni, miliardi di euro nelle casse del Vaticano... e sono presa da un disgusto pazzesco.
Mi chiedo come facciano questi preti e queste suore a tollerare un tale senso di abbandono e di indifferenza proprio da parte della LORO Chiesa, del loro Santisssssimo Papa. E come facciano a mantenere la loro dedizione, la loro convinzione e la loro forza.
Per me è questo il vero “mistero della Fede”....

Nessun commento: