Mattoni

Mattoni, mattoni, mattoni... Qui non fanno altro che fare mattoni. Ci sono mattoni dappertutto, in città come in campagna, lungo le strade come in mezzo ai campi; enormi distese di blocchetti neri e ordinati.

Sono fatti di fango, e certo qui quello non manca... basta trovare l'acqua.

Dopo aver inzuppato il terreno, il fango ottenuto viene impastato con le mani e messo dentro a piccoli stampi di legno. Chi non possiede uno stampo incide il terreno con uno spago tenuto ben teso tra le mani, generando i mattoni più irregolari che il mercato edile abbia mai osato chiedere.

Poi i blocchetti vengono ordinatamente stesi l'uno accanto all'altro, in verticale, e lasciati seccare al sole per qualche giorno. Dopodiché un instancabile lavoro di passamano li raggruppa tutti in cataste enormi, perfette, che vengono ricoperte completamente di fango e poi compattate. Alla base delle cataste ci sono grandi fori in cui viene messa legna ottenuta abbattendo liberamente ogni piccolo o grande albero abbia la sfortuna di trovarsi lì nei pressi.

Il fuoco brucia per una notte intera. Poi la catasta viene “sbucciata” liberando i mattoni, che ora sono diventati duri. E rossi...

Fare mattoni è l'ABC del business, il primo gradino nella piramide degli affari. Ce ne sono talmente tanti che all'inizio ti chiedi cosa diavolo se ne facciano, come riescano a usarli tutti, visto che raramente vedi costruire nuove capanne... Un vero mistero.

Altro mistero: il trasporto. Proprio mai ti capita di vedere qualcuno che arriva e se li porta via. Che ne so, un camioncino, una bici, una mucca, qualcosa.... No. Quei pezzi di fango secco sono sempre lì per terra dove nascono. Passano attraverso tutte le loro fasi, dall'impasto alla cottura, fino a che un giorno, misteriosamente, ecco che sono scomparsi, lasciando come traccia solo un largo spazio vuoto nel terreno.

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